La civiltà Greca

26.03.2023

ARGOMENTO DI RICHIESTA

LA CULTURA GRECA

La nostra civiltà e quella di tutto il mondo occidentale ha le sue origini nell'antica civiltà greca. La cultura greca ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo del pensiero umano e tutta la civiltà europea trova in essa il suo fondamento. 

LA GRANDE COLONIZZAZIONE

I popoli che avevano occupato la Grecia fondarono città autonome e indipendenti, con l'unico desiderio di appartenere allo stesso popolo. L'aumento della popolazione e la scarsità di terre da coltivare, oltre la problematica delle lotte politiche fra le diverse città, spinsero alcuni gruppi a spostarsi nella ricercare di nuovi insediamenti lungo le coste del Mediterraneo, dove vennero fondate delle città, colonie indipendenti, simili alle città di origine. Questo evento viene definita grande colonizzazione: le colonie greche, alcune delle quali divennero molto potenti, si diffusero in tutto il Mediterraneo.

I  CRETESI ERANO ABILI MARINAI

Il Mediterraneo rappresentò un'importante via di comunicazione di scambi commerciali e culturali. Intorno al 2000 a.C. si affermarono civiltà di marinai e commercianti che dominarono non tanto le terre quanto il mare. Si formarono le talassocrazìe (Parola che deriva dal greco thálassa, mare e kratía, dominio) veri e propri imperi marittimi fondati sul commercio.

La civiltà più antica si sviluppo sull'isola di Creta ( chiamata anche minòica in onore del mitico re Minosse.) . L'epoca del suo massimo splendore va dal XIX al XV secolo a.C. Sia nella lettura greca e nell'arte cretese vengono descritti come abili marinai, raffigurati da immagini di ambienti marini, navi e di un popolo di mare. Durante i ritrovamenti dell'antica civiltà greca furono ritrovati reperti lungo le coste del Mar Mediterraneo, confermando gli studi di una buona attività del commercio marittimo.  Cnosso e Festo erano i centri principali, città urbane. Le città sorgevano intorno agli splendidi palazzi dei re; nessuna fortificazione li difendeva. Nelle campagne pascolavano grandi greggi di pecore: la lana era uno dei principali prodotti esportati. Verso il 1450 a.C.  per motivi ancora sconosciuti non riuscirono più a commerciare, si indebolirono a punto tale che fu invasa dagli Achei, un popolo guerriero della Grecia. Alcuni secoli dopo il tramonto della civiltà minoica, si affermarono i Fenici che vivevano lungo le coste del Libano  La loro civiltà ebbe un grande sviluppo a partire dall'XI secolo a.C. Sidone e Tiro, sono state le più grandi città che hanno fondato.  I Fenici non formarono mai uno Stato unitario, ogni città aveva un sovrano. Infatti finirono prima sotto il controllo egizio, poi subentrarono gli Assiri, i Persiani e i Greci. La ricchezza dei fenici era il legname. I Fenici rifornivano la Mesopotamia e tutto il vicino oriente. Raggiunsero la Mesopotamia navigando sull'Eufrate e in questo modo divennero esperti di navigazione. Col tempo impararono a costruire navi più grandi e robuste e navigarono nel Mediterraneo. 

Il commercio di merce e schiavi

I Fenici commerciavano materie prime come rame, stagno, pelli, avorio, legname pregiato, tessuti e coloranti, oggetti di lusso in metallo, vetro e pietre preziose. Molti prodotti artigianali venivano dall'estero; altri invece venivano fabbricati direttamente da loro perché erano abili nella lavorazione dei metalli e del vetro e nella produzione di tessuti di lana e di lino. Ma erano anche abili nel commercio di schiavi, molto spesso prigionieri catturati per pirateria. Hanno provato ad avere basi commerciali in diversi punti del Mediterraneo, per un approdo sicuro per merci e navi, ma solo raramente per vari casi occupavano un territorio, dando vita a vaste città. Il caso di Cartagine, fondata secondo la tradizione nell'814 a.C. in Nord Africa sulle coste dell'odierna Tunisia, che divenne una delle più grandi potenze del mondo antico.

I micenei e la guerra di Troia

La storia della Grecia inizia attorno al 2000 a.C., quando venne invasa in ondate successive da alcuni popoli nomadi di stirpe indoeuropea: Achèi, Iòni, Èoli, Dori. Tra questi popoli i primi a distinguersi per capacità e organizzazione furono gli Achei, giunti in Grecia secondo alcuni storici dalla penisola balcanica, secondo altri dalla Russia meridionale. Dopo aver sconfitto le popolazioni locali, gli Achei fondarono alcune città, tra cui Tirinto, Argo, Pilo, Atene e Micene.

Gli Achei fondarono delle città-fortezza,

■ nel suo palazzo il re era circondato da un'efficiente burocrazia che riscuoteva i tributi e amministrava la città;

 ■ al di sotto vi era una potente aristocrazia guerriera ricca di terre;

 ■ più sotto ancora si trovava la popolazione, che lavorava le terre del re e dell'aristocrazia;

 ■ e al gradino più basso c'erano gli schiavi 

L'economia si fondava sull'agricoltura e sull'allevamento di grano, olio, ortaggi, miele, legumi, latte, formaggi, carne e pesce. Il commercio si basava sul barattare le merci, non esisteva la moneta. L'artigianato raggiunse invece buoni livelli e si distinse per la produzione di oggetti in bronzo, tessuti di lana e lino, ma anche per la lavorazione estremamente raffinata dell'oro.

Gli Achei invasero Creta attorno al XV secolo a.C e rimane sotto il loro controllo fino il 1200 a.C. Giunsero sulle coste dell'Asia Minore e nelle isole di Samo, Mileto e Rodi. La fama degli Achei è però soprattutto legata alla guerra contro Troia, una ricca città dell'Asia Minore, conquistata verso la fine del XIII secolo a.C.  Forse fu una guerra commerciale, dovuta al fatto che Troia controllava lo Stretto dei Dardanelli imponendo agli Achei pesanti pedaggi per raggiungere il Mar Nero; o forse si trattò solo di una tipica guerra achea per saccheggiare bestiame, raccolti, oro e schiavi. 

Le etnìe greche

A causare il declino degli Achei fu probabilmente una nuova invasione di popoli nomadi, tra cui i Dori, che giunsero in Grecia a partire dal XIII-XII secolo a.C. Da questo momento in poi nasce un periodo oscuro, dove scompare pure la scrittura con l'iniziazione della prima colonizzazione di un vasto territorio che crea le basi per lo sviluppo della pólis.

Mappa Appartenente a un testo relativo scolastico

La maschera di Agamennone, è realizzata in bronzo, posata sul viso di un defunto. Tutti la considerano la maschera del re, ma in verità questa maschera risale a molto prima della guerra di Troia ed è esposta nel museo archeologico di Atene. La guerra di Troia coinvolse greci e troiani e fu una guerra che durò dieci anni che procurò gravi perdite a entrambe le parti. Secondo il racconto di Omero i troiani vennero invitati a Sparta per contrattare la pace, ma Paride principe dei troiani si era innamorato di Elena, moglie di Menelao re di Sparta. La dea della discordia, Iris, non fu invitata al matrimonio di Peleo e Teti, genitori di Achille e lei per vendicarsi diede una mela d'oro che il giovane doveva dare alla dea più bella. Allora Paride scelse Afrodite e così lei, essendo la dea dell'amore gli diede come premio la donna più bella dell'epoca, Elena. Così inizio la guerra, secondo il racconto perché Menelao si era alleato con Agamennone per riprendersi Elena, dove si è conclusa dopo dieci anni grazie ad Ulisse, perché fece entrare un cavallo nelle mura, con dentro tutti i soldati che incendiarono la città di Troia. La differenza tra iliade e odissea? L'Iliade racconta del nono anno della guerra di Troia combattuta nell'omonima città. L'Odissea, invece, narra delle avventure e delle peripezie compiute da Odisseo nel viaggio di ritorno ad Itaca dopo aver combattuto nella guerra di Troia.

La pólis greca 


Gli Achei avevano dato luogo a delle città-fortezza, monarchie governate da un re, il basiléus, era un potere che nel lungo andare non aveva più valore. Durante il cosiddetto periodo oscuro si diffuse in Grecia una nuova forma di governo basata su una forte alleanza tra tutti gli aristocratici erano coloro che possedevano quasi tutte le terre coltivabili, gli animali da allevamento, i cavalli e che potevano offrire all'esercito gli uomini meglio equipaggiati. Da loro nacquero le polis o meglio chiamate città-stato, facendo uscire la Grecia del suo periodo buio dando inizio all'età arcaica. La creazione di un nuovo gruppo sociale, composto da piccoli proprietari terrieri, commercianti e artigiani: il démos, a loro non interessavano gli interessi comuni e questo portava degli scontri con gli aristocratici e in alcuni casi si affermò la tirannia. Venne abbattuto il potere aristocratico arrivando a una organizzazione politica, dare il potere al popolo, la democrazia.

La composizione della pólis :

■ la città vera e propria, dove vi erano le case per l'abitazione, le botteghe artigiane, una piazza per il mercato e le assemblee e l'acròpoli, la città alta;

 ■ il territorio che si estendeva intorno alla città, dove si praticavano l'allevamento e l'agricoltura;

 ■ i cittadini, cioè coloro che potevano partecipare alla vita politica e influire sulle comuni decisioni; ma pochi avevano questo diritto: in nessuna pólis i cittadini superarono un quarto della popolazione. 

Nel mondo greco vi erano piccoli stati indipendenti, ma ne facevano eccezione Atene e Sparta. I Greci presero coscienza di appartenere allo stesso popolo e di avere in comune la stessa lingua e la stessa cultura: in sintesi, la stessa patria.  Ci fu anche un'altra colonizzazione, Da tutta la Grecia partirono gruppi di coraggiosi che raggiunsero nuove terre e fondarono póleis indipendenti, ma simili come organizzazione alle città di origine: erano le colonie, che spesso raggiungevano potenza e prosperità economica e potevano a loro volta creare altre colonie. In un paio di secoli gran parte del Mediterraneo venne raggiunto dalla civiltà greca e sulle coste dell'Italia meridionale le colonie furono tanto numerose che questa parte dell'Italia venne chiamata Magna Grecia, cioè Grande Grecia.

Sparta e Atene

Sparta una pólis militare.

la società era divisa in tre gruppi sociali: 

■ gli ilòti: gli schiavi, discendenti delle popolazioni conquistate, privi di diritti politici;

 ■ i perièci: gli abitanti dei dintorni, dediti all'agricoltura, al commercio e all'artigianato. Erano liberi, ma privi dei diritti politici;

 ■ gli spartiàti: gli aristocratici, dediti esclusivamente alla guerra, che non accettarono mai di mescolarsi con le altre classi sociali. Costituivano la minoranza della popolazione, ma erano gli unici a godere dei diritti politici. 

Atene 

Agli inizi del VI secolo a.C. Solone introdusse una soluzione di compromesso che consentì al démos di partecipare alla vita pubblica, avevano una timocrazia, in quanto il potere veniva distribuito secondo il censo, cioè in base alla ricchezza posseduta. I cittadini vennero divisi in quattro classi sociali. . A intuire come appianare il dissidio fu Clìstene che fece approvare una costituzione (508 a.C.), che prevedeva l'uguaglianza politica di tutti i cittadini di fronte alla legge: mantenne le cariche pubbliche volute da Solone, ma introdusse una complessa ripartizione territoriale della regione; poi suddivise la popolazione in 10 tribù, ciascuna delle quali era composta da cittadini di tutti i territori. La riforma di Clistene rappresentò la prima forma, seppure imperfetta, di governo democratico: tutti quelli che godevano dei diritti di cittadinanza erano uguali di fronte alla legge. L'acropoli di Atene era il simbolo del potere religioso, politico e artistico della città. Distrutta nel V secolo a.C. dai Persiani, che ne incendiarono tutti gli edifici, venne ricostruita durante il governo di Pèricle (443-429 a.C.). I resti dei suoi templi e dei suoi edifici sono ancora visibili ai giorni nostri.


1. Al centro dell'acropoli sorse il Partenone, il tempio dedicato ad Athena Parthénos, la dea vergine protettrice della città. All'interno vi era un'enorme statua in oro e avorio di Atena, opera dello scultore Fidia.

 2. Il Partenone era il più grande tempio del mondo greco: lungo 70 metri con colonne alte 10 metri, tutto in marmo, aveva sul frontone centrale un fregio composto da sculture. Intendeva suscitare nei cittadini un senso di elevazione religiosa e l'orgoglio di essere Ateniesi.

3. Questo edificio, la calcotèca, era il deposito per le armi.

4. Statua di Atena in bronzo.

5. Il tempietto di Atena Nike fu costruito durante una fase della guerra del Peloponneso favorevole agli Ateniesi: per questo motivo Atena è soprannominata Níke, che in greco vuole dire vittoria.

 6. I propilèi: il termine (dal greco pró, avanti e pýle, porta) indica l'edificio che svolgeva la funzione di ingresso monumentale all'acropoli. Rappresentava il confine tra la città e i suoi santuari.

7. La Pinacoteca ospitava le opere pittoriche dei grandi maestri del tempo.

 8. In questo recinto cresceva l'ulivo sacro, secondo la tradizione donato da Atena alla città.

9. L'Eretteo fu l'ultimo edificio realizzato nell'acropoli. Fu il tempio di Atena Polìade, cioè protettrice della pólis.

 . La Grecia in guerra


Mentre in Grecia si sviluppava la civiltà delle póleis, in Oriente, nell'attuale Iran, si formava l'impero persiano. I Persiani intrapresero una campagna di conquiste militari e si impadronirono di un vasto territorio. Poi nel V secolo re Dario I (circa 549-486 a.C.) estese il controllo persiano anche sulle fiorenti colonie greche della Ionia e dell'Asia Minore. Lo scontro fu vinto dalle città greche che, oltre a difendere i propri interessi, affermavano un diverso sistema politico e culturale rispetto alla monarchia assoluta dei Persiani. Atene uscì molto rafforzata da questa vittoria e conobbe una fase di grande sviluppo economico e culturale. Questo periodo, tra il V e il IV secolo a.C., è il momento culminante di quella che viene definita età classica: tutta la Grecia, ma soprattutto Atene, produsse in campo artistico, filosofico, letterario opere fondamentali per lo sviluppo della cultura occidentale. Molte póleis però, in primo luogo Sparta, seguivano con diffidenza i progressi di Atene. Si formarono così due blocchi contrapposti, da una parte le città alleate di Atene e dall'altra quelle alleate di Sparta, che si scontrarono in una lunga e logorante guerra: la guerra del Peloponneso (431-404 a.C.). Atene fu sconfitta e lo scontro segnò l'inizio della crisi delle póleis come istituzione politica: anche in Grecia stava per nascere un governo unitario sotto la guida del re di Macedonia.

La macedonia

La Macedonia  agli inizi del IV secolo a.C. era ancora molto arretrata. Nel 359 a.C. salì al trono Filippo II,

■ rafforzò l'esercito macedone che per molti anni fu imbattibile su tutti i campi di battaglia;

 ■ approfittando del momento di crisi vissuto dalle póleis, indebolite dai trent'anni di guerra del Peloponneso, sconfisse Atene e Tebe nella battaglia di Cheronèa (338 a.C.); 

■ progettò una guerra contro l'impero persiano, ma morì prima di poterla iniziare.

 Gli succedette il figlio Alessandro, poi chiamato Magno (il Grande) Nel giro di dodici anni, Alessandro conquistò tutte le terre attorno alla parte orientale del Mediterraneo, vinse definitivamente in varie battaglie i Persiani e proseguì la sua espansione verso l'Oriente, raggiungendo la valle dell'Indo. Il suo sogno era quello di unire in un unico popolo Greci e Persiani, che non concluse perché morì  a trentatre anni di febbri malariche. Quando Alessandro morì i suoi generali divisero l'impero in diversi Stati indipendenti e rivali fra loro. ma in tutti i regni la lingua ufficiale fu il greco. Il regno più importante fu quello d'Egitto, governato dal generale Tolomeo. I suoi discendenti, chiamati Tolomei, Il periodo che va dalla morte di Alessandro (323 a.C.) fino alla conquista romana dell'Egitto (30 a.C.) viene detto età ellenistica (da Ellèni, il nome con cui i Greci si chiamavano). Fu un'epoca di grande sviluppo, durante la quale anche la cultura conobbe grandi progressi. I Romani conquistarono militarmente i regni ellenistici e la Grecia, ma a loro volta rimasero "conquistati" dalla cultura greca ed ellenistica. Nessuna impresa militare ha mai suscitato, in tutta la storia dell'umanità, più ammirazione di quelle compiute da Alessandro Magno nella costruzione del suo impero. Per la prima volta un uomo portò il suo esercito fino agli estremi confini del mondo conosciuto.

1. Succeduto a soli vent'anni al padre, Alessandro iniziò l'espansione del suo impero verso est, sconfiggendo i Persiani sul fiume Grànico (334 a.C.).

 2. Ampliò il suo dominio all'interno dell'impero persiano conquistando Isso (333 a.C.). Da qui proseguì con l'occupazione della Fenicia

3. Alessandro decise poi di spingersi nel cuore dell'Asia e arrivò fino alle valle dell'Indo, l'ultima terra di cui si conosceva l'esistenza. Questa spedizione in Oriente durò nove anni. L'esercito percorse 9 000 chilometri, migliaia di uomini morirono per le lunghe marce e le malattie. Lo stesso Alessandro fu gravemente ferito in battaglia.

 4. Ritornando verso est (331 a.C.) sconfisse definitivamente i Persiani a Gaugamèla. Per vincere il più grande impero del mondo Alessandro impiegò soli tre anni: in questo modo riuscì a unificare sotto il suo dominio due civiltà profondamente diverse.

5. Conquistò l'Egitto e vi fondò una città che dal suo nome chiamò Alessandria e che in seguito diventò un importante centro culturale di tutto il mondo antico. 


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